L'Assessore della Difesa dell'Ambiente riferisce che la Società Calcestruzzi S.p.A. ha presentato, a maggio 2012, l’istanza di Valutazione di Impatto Ambientale, relativa al progetto “Prosecuzione dell’attività della cava per la produzione di inerti nel comune di Carbonia, località Perdas Biancas, frazione di Serbariu”, ascrivibile alla categoria di cui all’allegato A1, punto 18 della Delib.G.R. n. 24/23 del 23.4.2008 (sostituita dalla Delib.G.R. n. 34/33 del 7.8.2012) "Cave e torbiere con più di 500.000 m3/anno di materiale estratto o di un’area interessata superiore a 20 ettari".
L’intervento si riferisce alla prosecuzione della coltivazione di una cava per l’estrazione di materiali inerti (calcare) destinati alla produzione del calcestruzzo, la cui apertura risale al 1975 e che risulta attualmente in regime di autorizzazione a seguito del Decreto dell’Assessore dell’Industria n. 623 del 23.9.1998, con scadenza al 23.9.2013.
L’area interessata dall’attività estrattiva è pari a circa 15 ettari di cui circa 2,7 in fase di ripristino morfologico (già previsto nel precedente progetto), su un’area totale autorizzata di 21,56 ettari. È presente un impianto di frantumazione, di potenzialità massima di circa 250 t/ora (attualmente tratta circa 650 t/giorno) alimentato dal materiale estratto nel sito e un impianto di betonaggio della stessa società.
Il progetto prevede la coltivazione di circa 1.000.000 m³ di materiale in posto per un periodo di dodici anni di attività, in tre fasi temporali: a due anni, a sei anni e a dodici anni, con un regime produttivo medio di circa 80.000 m³/anno. La coltivazione sarà realizzata tramite gradoni discendenti, con l’abbattimento mediante l’utilizzo di esplosivo e interesserà le quote da 175 metri slm fino a 120 metri slm e prevede il progressivo abbassamento dello scavo con la formazione di un unico piazzale posto a 120 metri slm.
È prevista l’attuazione delle attività di recupero contestualmente alle fasi di coltivazione, mediante la piantumazione di specie arboree e arbustive compatibili con il contesto di riferimento nell’area interessata dagli scavi e dall’impianto di frantumazione.
In merito all’iter amministrativo, l’Assessore fa presente che il procedimento è stato avviato in data 15 maggio 2012, in seguito al deposito della prescritta documentazione e alle pubblicazioni di rito.
In data 25 luglio 2012 si è tenuta, a Carbonia, la presentazione al pubblico dello Studio di impatto ambientale e del progetto, a cui ha fatto seguito il sopraluogo. Durante la presentazione un gruppo di cittadini ha rappresentato osservazioni relativamente ai potenziali effetti negativi (produzione di polveri, rumore, vibrazioni, fenomeni di sinkhole (sprofondamento) riconducibili all’attività di cava; dette osservazioni, formulate anche per iscritto, sono state trasmesse dal Servizio Sostenibilità Ambientale, valutazione impatti e sistemi informativi ambientali (SAVI) (nota n. 19877 del 21.8.2012) al proponente per le dovute controdeduzioni.
In data 16 settembre 2012 ha avuto luogo la conferenza istruttoria alla quale hanno partecipato i rappresentanti della Società, del Servizio SAVI, del Servizio Attività Estrattive dell’Assessorato regionale dell’Industria e il Comune di Carbonia; nell’ambito della stessa si è discusso anche delle osservazioni dei cittadini, condivise dall’Amministrazione comunale e il proponente ha provveduto ad argomentare e formulare verbalmente le proprie controdeduzioni (trasmesse formalmente in data 21.9.2012, prot. ADA n. 22569 del 25.9.2012). In seno alla conferenza si è deciso di effettuare un ulteriore sopraluogo per verificare i fenomeni di sprofondamento citati nelle osservazioni e segnalati in prossimità dell’area di cava, posticipando, di conseguenza, la richiesta di integrazioni.
Successivamente al sopraluogo, svoltosi il 12 novembre 2012, a cui hanno partecipato i tecnici della Società, i funzionari del Servizio Attività estrattive, del Comune e della Provincia di Carbonia-Iglesias, il Servizio SAVI, con nota n. 28367 del 3.12.2012 ha trasmesso la richiesta di integrazioni e chiarimenti, riscontrata dalla Società nel gennaio 2013 (prot. ADA n. 2495 dell’1.2.2013). Nel formulare la richiesta di integrazioni il Servizio SAVI ha tenuto conto dei contributi istruttori/comunicazioni del Comune di Carbonia (prot. 27403 del 14.9.2012 e prot. 35771 del 26.11.2012), della Provincia di Carbonia-Iglesias (prot. 26765 del 15.10.2012), del Servizio tutela paesaggistica per le province di Cagliari e di Carbonia-Iglesias (prot. 60047 del 23.10.2012), dell’Ispettorato ripartimentale di Iglesias del CFVA (69846 del 5.10.2012) e dell’ARPAS (29859 del 6.11.2012).
L’Assessore riferisce, quindi, che il Servizio SAVI, tenuto conto di quanto emerso in sede di Conferenza istruttoria, della documentazione depositata e delle integrazioni trasmesse dal proponente, visto il parere dell’ARPAS (prot. 8363 del 29.3.2013) successivo alla trasmissione delle integrazioni, considerato che la documentazione risulta adeguata per consentire la comprensione delle caratteristiche e delle dimensioni del progetto, della tipologia delle opere previste e del contesto territoriale e ambientale di riferimento, nonché dei principali effetti che possono aversi sull'ambiente e delle relative misure di mitigazione, ha concluso l’istruttoria con una proposta di giudizio positivo in merito alla compatibilità ambientale dell’intervento in oggetto, a condizione che siano rispettate e recepite nel progetto da sottoporre ad autorizzazione le prescrizioni di seguito riportate:
1. per quanto riguarda il progetto di coltivazione:
a. le operazioni di coltivazione e recupero della cava dovranno essere condotte secondo un cronoprogramma delle attività che dovrà essere elaborato con cadenza triennale e sino alla conclusione dell’attività estrattiva autorizzata, compatibilmente con quanto indicato negli elaborati progettuali;
b. le attività di recupero dovranno essere condotte contestualmente alla coltivazione, come risulta negli elaborati di progetto;
c. al fine di evitare interferenze con la falda, coerentemente con quanto previsto in progetto, la quota finale di coltivazione (fondo scavo) non potrà superare i 120 metri slm;
d. dovranno essere messi in atto gli accorgimenti tecnico-progettuali e le più efficaci misure di mitigazione al fine di garantire la massima tutela di suolo, sottosuolo, acque superficiali, acque sotterranee mediante interventi di recupero e smaltimento a norma di legge di qualsiasi materiale inquinante sversato accidentalmente in superficie;
e. dovrà essere mantenuta in perfetta efficienza la viabilità che conduce all'area di cava e quella interna;
2. contestualmente all’inizio della coltivazione, la Società dovrà completare il recupero morfologico delle aree poste a nord dell’area estrattiva, tra le quote 175 e 190 metri slm, provvedendo alla piantumazione delle superfici interessate in coerenza con il progetto di recupero dell’intera area estrattiva;
3. dovrà essere tutelata l’appendice boscata posta a nord est del limite dell’area di cava, individuata nel progetto come area di rispetto della vegetazione naturale;
4. per quanto riguarda la formazione di polveri:
a. il proponente dovrà minimizzare la presenza di cumuli di materiale lavorato nell’area estrattiva;
b. i cumuli presenti nel piazzale di cava e le piste dovranno essere mantenuti in condizioni di umidità tali da contenere la dispersione delle polveri e le attività di transito dei mezzi e di movimentazione del materiale sciolto dovranno essere sospese nelle giornate particolarmente ventose;
c. l'emissione di inquinanti in atmosfera dovrà essere minimizzata mantenendo i mezzi meccanici in perfetta efficienza e adottando misure gestionali che obblighino i conducenti allo spegnimento dei mezzi durante il non utilizzo;
d. la linea di frantumazione e vagliatura dei materiali estratti, comprensiva del sistema dei nastri trasportatori, dovrà operare ad umido;
e. all’avvio della coltivazione dovrà essere svolto il monitoraggio delle polveri in condizioni di massima e media attività, da ripetere con cadenza annuale salvo diverse indicazioni dell’ARPAS, nei ricettori più prossimi alla cava rappresentati dalle residenze poste nei pressi dell’ingresso (lato sud), oltre che nei punti individuati nell’autorizzazione provinciale n. 325 del 2012, avendo cura di posizionare la linea di prelievo sottovento rispetto alle direzioni prevalenti dei venti;
5. in merito al rumore:
a. all’avvio delle attività dovranno essere svolti i controlli di cui al punto 6, Parte IV, dell’allegato alla Delib.G.R. n. 62/9 del 14.11.2008, provvedendo a effettuare le misure presso i ricettori più prossimi, rappresentati dalle residenze poste nei pressi dell’ingresso (lato sud), in condizioni di massimo disturbo, con tutti gli impianti in funzione, e nella situazione rappresentativa delle condizioni medie dell’attività;
b. dovrà essere verificato, oltre al differenziale, anche il rispetto del limite assoluto in riferimento alla classe di appartenenza dei ricettori;
c. qualora gli esiti del monitoraggio dovessero evidenziare un superamento dei limiti, dovranno essere individuati interventi per la riduzione dei livelli di emissioni sonore al fine di garantire il rispetto dei limiti associati alla classe acustica assegnata;
6. dovrà essere messo in atto il protocollo di misure di cui al Piano di monitoraggio delle vibrazioni trasmesso a gennaio 2013, prevedendo il rilievo della componente presso i ricettori più esposti di Serbariu, Is Peis, is Fonnesus. Sulla base dei risultati delle misure, che dovranno essere trasmessi al Comune di Carbonia, alla Provincia di Carbonia-Iglesias e all’ARPAS, si dovrà valutare l’opportunità di mettere in atto ulteriori misure di contenimento degli effetti (es. frazionamento delle cariche);
7. per la tutela della componente idrogeologica:
a. il ritombamento del bacino posto nel fondo della cava dovrà essere praticato avendo cura di utilizzare materiali provenienti dall’area estrattiva, esenti da alcun tipo di contaminazione, di granulometria adeguata a garantire condizioni di permeabilità coerenti con il contesto;
b. qualora si utilizzassero sostanze chimiche per agevolare la flocculazione dei limi nei bacini di decantazione, il protocollo analitico per il monitoraggio della componente, come previsto nel Piano di monitoraggio dei rifiuti dell’attività estrattiva trasmesso a gennaio 2013, dovrà prevedere il controllo degli effetti dell’utilizzo di tali sostanze;
c. coerentemente con il Piano di monitoraggio dei rifiuti dell’attività estrattiva (gennaio 2013), si dovrà procedere al controllo annuale dei parametri previsti presso il pozzo in uso all’interno dell’area estrattiva;
d. durante il periodo di coltivazione dovranno essere verificati eventuali effetti di sprofondamento legati all’attività estrattiva. Qualora si osservassero tali fenomeni, se ne dovrà dare comunicazione al Servizio SAVI, alla Provincia di Carbonia-Iglesias, al Servizio Attività estrattive dell’Assessorato regionale dell’Industria e al Comune di Carbonia;
8. per quanto riguarda le acque meteoriche:
a. in tutte le aree operative dell’attività estrattiva (zona di coltivazione e impianti), le acque di ruscellamento dovranno essere gestite in conformità con quanto previsto dalla Disciplina regionale degli scarichi di cui alla Delib.G.R. n. 69/25 del 2008;
b. la regimazione delle acque di ruscellamento nell’area in coltivazione dovrà essere adeguata all’evoluzione della morfologia degli scavi nelle varie fasi di coltivazione al fine di garantire il drenaggio ed evitare ristagni;
9. al fine di contenere gli effetti dovuti alle polveri e al rumore e per migliorare l’inserimento paesaggistico, in fase di avvio delle attività dovrà essere realizzata una barriera arboreo-arbustiva lungo il perimetro meridionale della cava, utilizzando essenze coerenti con il contesto;
10. il piano di monitoraggio ambientale dovrà essere aggiornato sulla base di quanto previsto nei punti da 4 a 7 e dovrà essere trasmesso all’ARPAS, che lo dovrà validare, e al Servizio SAVI, mentre i risultati dei monitoraggi dovranno essere inviati con cadenza annuale, oltre che all’ARPAS, al Comune di Carbonia e alla Provincia di Carbonia-Iglesias;
11. le strutture della linea di frantumazione dovranno essere smontate e smaltite in osservanza delle norme vigenti e l’area dovrà essere recuperata coerentemente con quanto previsto in progetto, avendo cura di verificare eventuali contaminazioni, e attivando, se del caso, le procedure di cui al D.Lgs. n. 152/2006 titolo V;
12. per quanto riguarda il recupero dell’area estrattiva:
a. gli interventi di risagomatura dei gradoni di coltivazione dovranno essere realizzati secondo lo schema di progetto, come riportato nella tavola 6.bis di gennaio 2013, diminuendo la pendenza dei versanti finali con la rottura del gradone e il riempimento al piede;
b. dovrà essere verificata la granulometria degli sterili utilizzati per le operazioni di rimodellamento morfologico, avendo cura di mescolare adeguatamente la frazione limosa così da non creare variazioni di permeabilità rispetto al contesto e da garantire condizioni di stabilità sufficienti nelle zone a maggiore pendenza;
c. nell’area di fondo scavo dovrà essere realizzata la morfologia di chiusura rappresentata nella tavola 6.bis di gennaio 2013, provvedendo a piantumare le specie a portamento arboreo, quali Nerium oleander, Tamarix sp, Ulmus minor e Salix sp, nelle parti meno depresse;
d. non dovranno essere utilizzati per le piantumazioni esemplari di eucaliptus e di pino;
e. lo strato superficiale dovrà essere adeguatamente lavorato e strutturato in modo da garantire il corretto drenaggio e dovrà essere coperto da terra vegetale per uno spessore medio non inferiore a 30 cm. Eventuali volumi mancanti dovranno essere compensati mediante l’apporto di terreno di qualità chimico-fisica idonea per le finalità di progetto. Per l'arricchimento in sostanza organica ed elementi nutritivi del letto di semina, dovranno essere utilizzati esclusivamente fertilizzanti organici e ammendanti compostati conformi ai dettami del D.Lgs. n. 217/2006 e s.m.i.;
f. per almeno due anni dall’impianto del materiale vegetale vivo, e comunque sino al completo affrancamento delle piante e delle erbe introdotte artificialmente, si dovrà provvedere alle necessarie cure colturali, alle irrigazioni periodiche e di soccorso e, qualora si riscontrasse uno scarso attecchimento, agli interventi di infittimento delle superfici inerbite e di risarcimento delle fallanze tra le specie arboree e arbustive;
g. in fase di predisposizione ed esecuzione degli interventi di rinaturalizzazione, la Direzione Lavori dovrà essere supportata da personale esperto in discipline agronomico-forestali, al fine di verificare la rispondenza ecologica delle specie e la corretta esecuzione pratica delle opere a verde; inoltre, tutti gli interventi dovranno essere effettuati in accordo con il Servizio Ispettorato Ripartimentale del CFVA di Iglesias;
13. con cadenza triennale, il proponente dovrà trasmettere al Servizio SAVI, al Comune di Carbonia, alla Provincia di Carbonia-Iglesias, al Servizio Attività Estrattive, all’ARPAS e al Servizio Ispettorato Ripartimentale del CFVA di Iglesias, una relazione tecnico-descrittiva corredata di documentazione fotografica, planimetrie, sezioni, attestante l'avanzamento dei lavori di coltivazione e recupero, che specifichi la coerenza con il progetto autorizzato e con le prescrizioni della presente deliberazione. Nel report dovranno essere indicati i quantitativi e i tipi di materiali estratti e ancora da coltivare, i volumi utilizzati per il recupero, l'attuazione delle misure di mitigazione, con particolare riferimento alla ricostituzione del suolo e della copertura vegetale, i risultati dei controlli effettuati secondo quanto previsto nel Piano di monitoraggio delle componenti ambientali.
L’Assessore, vista l’istruttoria del Servizio SAVI, constatato che il Direttore generale ha espresso il parere favorevole di legittimità, propone alla Giunta regionale di far proprio il giudizio del Servizio Sostenibilità Ambientale e Valutazione Impatti.
La Giunta regionale, condividendo quanto proposto e rappresentato dall'Assessore della Difesa dell'Ambiente
Delibera
- di esprimere, per le motivazioni indicate in premessa, un giudizio positivo sulla compatibilità ambientale del progetto denominato “Prosecuzione dell’attività di cava per la produzione di inerti nel comune di Carbonia, località Perdas Biancas, frazione di Serbariu”, nel Comune di Carbonia, proposto dalla Società Calcestruzzi S.p.A., a condizione che siano rispettate, e recepite nel progetto da sottoporre ad autorizzazione, le prescrizioni descritte in premessa, sull’osservanza delle quali dovranno vigilare, per quanto di competenza, il Comune di Carbonia, la Provincia di Carbonia-Iglesias, il Servizio Attività Estrattive dell’Assessorato regionale dell’Industria, il Servizio Ispettorato Ripartimentale del CFVA di Iglesias e l’ARPAS;
- di stabilire che, fermo restando l’obbligo di acquisire gli altri eventuali pareri e autorizzazioni previsti dalle norme vigenti, la validità della presente deliberazione, ai fini della realizzazione dei lavori relativi all’intervento in oggetto, la cui data di inizio dovrà essere comunicata al Servizio SAVI e agli Enti di controllo, è pari a dieci anni dalla pubblicazione della stessa, salvo proroga concessa su istanza motivata del proponente. La Società in caso di modifiche progettuali o di rinnovo dell’autorizzazione, dovrà verificare con il Servizio SAVI la necessità di una nuova procedura.
Il Servizio SAVI provvederà alla comunicazione della presente deliberazione ai soggetti interessati al procedimento, a tutte le Amministrazioni competenti, anche in materia di controllo ambientale, e alla pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione Autonoma della Sardegna (Buras).
Letto, confermato e sottoscritto
Il Presidente
Cappellacci
Il Direttore Generale
Massidda