L'Assessore della Difesa dell'Ambiente riferisce che il Comune di Tortolì ha presentato, a febbraio 2013 e regolarizzato a marzo dello stesso anno, l’istanza di verifica di assoggettabilità a Valutazione di Impatto Ambientale relativa al progetto “Lavori di sistemazione Rio Foddeddu – Tortolì”, ascrivibile alla categoria di cui al punto 7, lettera m) “Opere di regolazione del corso dei fiumi e dei torrenti, canalizzazione e interventi di bonifica ed altri simili destinati ad incidere sul regime delle acque, compresi quelli di estrazione di materiali litoidi dal demanio fluviale e lacuale” dell’Allegato B1 alla Delib.G.R. 34/33 del 7.8.2012.
La proposta progettuale, finanziata dal Servizio Difesa del Suolo (ora Servizio Interventi nel Territorio) dell’Assessorato dei Lavori Pubblici, per un importo complessivo di € 3.098.741,39, è relativa agli interventi di sistemazione idraulica del rio Foddeddu, nel tratto compreso tra il ponte sulla nuova strada statale n° 125 ed il ponte sulla ex strada statale n° 125 (ponte in ferro), finalizzati alla riduzione del rischio idraulico in prossimità del centro abitato di Tortolì. Il progetto prevede interventi di manutenzione, arginatura e protezione spondale su un tratto del corso d’acqua dello sviluppo di circa 665 metri. I lavori previsti sono i seguenti:
- pulizia del tratto di corso d’acqua con asportazione della vegetazione esistente in alveo e nelle sponde e rimozione del materiale alluvionale in esubero;
- regolarizzazione del fondo con definizione di una sezione trasversale corrente in terra;
- allargamento della sezione trasversale del rio nel tratto immediatamente a monte del ponte in ferro, senza apportare modifiche alle luci e all’altezza del ponte;
- realizzazione di argini in terra in sponda destra nel tratto compreso tra le sezz. 0 e 26 e in sponda sinistra nel tratto compreso tra le sezioni 17 e 26;
- realizzazione, in destra idraulica, di un muro in cemento armato (sezz. 26÷35), dello sviluppo di circa 160 metri, analogo al muro esistente in sinistra;
- sopralzo del piano di coronamento del muro esistente in sponda sinistra, nel tratto compreso tra le sezioni 27 e 35, al fine di adeguarlo alle quote del muro in progetto in sponda destra.
Il Servizio Tutela paesaggistica per le province di Nuoro e Ogliastra, con nota pos. 1087/07 prot. n. 37060/XIV.12.2 del 22.7.2013, ha comunicato che l’intervento risulta in ambito sottoposto a vincolo paesaggistico per effetto del D.M. 16.6.1966 e dell’art. 142 comma 1 lettera c) del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio e pertanto si dovrà procedere al rilascio dell’autorizzazione paesaggistica, ai sensi dell’art. 146 del D.Lgs. n. 42/2004. In merito alla proposta progettuale, il citato Servizio ritiene che “non presenti particolari criticità purché gli argini in terra siano opportunamente rinverditi, con essenze tipiche dei luoghi, e gli stessi sul lato esterno siano raccordati all’andamento naturale del terreno con scarpe di pendenza non superiori al 20-30%”.
L’Assessore continua riferendo che il Servizio Sostenibilità Ambientale, valutazione impatti e sistemi informativi ambientali (SAVI), a conclusione dell’istruttoria, preso atto della nota del Servizio Tutela paesaggistica, considerato che la documentazione depositata risulta sufficiente per consentire la comprensione delle caratteristiche e delle dimensioni del progetto, della tipologia delle opere previste e del contesto territoriale e ambientale di riferimento, nonché dei principali effetti che possono aversi sull'ambiente, propone di non sottoporre alla procedura di VIA l’intervento in oggetto, a condizione che siano rispettate le prescrizioni di seguito riportate, le quali dovranno essere recepite nel progetto da sottoporre a autorizzazione:
1) in merito alle opere di arginatura:
a. come richiesto dal Servizio tutela paesaggistica di Nuoro e dell’Ogliastra, gli argini in terra, sul lato esterno, dovranno essere raccordati all’andamento naturale del terreno con scarpe di pendenza non superiori al 20 – 30%;
b. sulle scarpate degli argini dovrà essere riportato uno strato di terreno vegetale di spessore non inferiore a 30 cm, al fine del successivo rinverdimento mediante semina di specie erbacee e messa a dimora di piantine radicate di specie arbustive e basso arbustive;
2) durante le fasi di cantiere:
a. dovrà essere garantito il regolare deflusso delle acque e il normale apporto idrico verso i tratti più a valle; tutti i lavori dovranno essere eseguiti con modalità e precauzioni che limitino il trasporto di materiali solidi e l’intorbidimento delle acque;
b. su tutte le aree soggette ai lavori e al transito di mezzi meccanici, il terreno vegetale dovrà essere preventivamente asportato e stoccato separatamente dagli altri materiali, al fine del suo riutilizzo nelle fasi di ripristino;
c. lungo tutto il tratto oggetto d’intervento si dovrà procedere all’allontanamento, classificazione e smaltimento dei rifiuti presenti, ai sensi della parte IV del D.Lgs. 152/2006, e s.m.i.;
d. le aree di cantiere dovranno essere approntate in zone che non prevedano il taglio e/o l’eliminazione di vegetazione di pregio, contenendo al minimo indispensabile gli spazi operativi; alla conclusione dei lavori dette aree dovranno essere immediatamente liberate da qualunque accumulo di materiale e ne dovrà essere ripristinata l’originaria funzionalità pedologica e agronomica e il precedente assetto vegetazionale;
e. dovrà essere adottata ogni tecnica idonea a garantire la massima tutela di suolo, sottosuolo, acque superficiali e sotterranee; in particolare, il lavaggio e la manutenzione periodica dei mezzi d’opera, se eseguita in cantiere, dovrà avvenire in aree appositamente attrezzate per impedire sversamenti di sostanze inquinanti;
f. per il confezionamento e i getti di calcestruzzo dovrà essere predisposto ogni accorgimento utile a evitare la dispersione nelle acque superficiali e sul suolo di polveri, miscele cementizie e/o di additivi;
g. per l’accesso ai siti di intervento, dovrà essere utilizzata la viabilità esistente, evitando l’apertura di nuove piste;
h. al fine di minimizzare la produzione/dispersione di polveri, si dovrà provvedere alla periodica bagnatura delle aree di lavoro e delle piste nei periodi asciutti, alla moderazione della velocità dei mezzi sulle strade non pavimentate e ad una attenta sistemazione dei carichi durante le operazioni di trasporto;
3) al fine di minimizzare la produzione di rifiuti e favorire il riutilizzo dei materiali, dovrà essere garantito il massimo recupero dei materiali scavati, in coerenza con gli obblighi di legge (D.M. n. 161/2012), valutando la possibilità di prevedere aree di deposito dei volumi in esubero, da utilizzare per sistemazioni a verde di aree limitrofe, ovvero come materiale di riempimento nel recupero morfologico di aree di cava, nel territorio dello stesso comune;
4) al fine di mitigare gli impatti, gli interventi sulla vegetazione spontanea, dovranno essere di tipo selettivo, onde garantire la conservazione dei consorzi vegetali che colonizzano in modo permanente gli ambienti ripariali e le zone di deposito alluvionale adiacenti, escludendo l’abbattimento di esemplari arborei e arborescenti ed eliminando preferenzialmente gli esemplari di specie esotiche;
5) tutto il materiale vegetale di propagazione dovrà provenire da ecotipi locali;
6) il progetto definitivo dovrà contenere una specifica relazione, a firma di un esperto (biologo, naturalista, forestale, o agronomo), con competenze specialistiche in botanica e tecniche di ingegneria naturalistica, nella quale:
a. siano definite le caratteristiche degli interventi di rinverdimento degli argini di cui al precedente punto 1-b e dei “nuclei di ripopolamento vegetale” di cui alla tav. 4 – interventi di mitigazione - allegata allo studio preliminare ambientale, specificando le specie vegetali da impiegare, in coerenza con la vegetazione potenziale del sito e le condizioni stazionali locali dell'ambiente ripariale, le modalità, i tempi e la densità di impianto;
b. sia compreso il piano di monitoraggio delle opere, che includa la verifica dell'attecchimento e dello stato fitosanitario delle piante messe a dimora, e nel quale siano previsti i risarcimenti ad un anno dai lavori e le necessarie cure colturali;
7) per tutta la durata degli interventi, la Direzione Lavori dovrà avvalersi del supporto di un esperto in discipline naturalistiche, con competenze specialistiche in botanica e ecologia, al fine di:
a. collaborare alla corretta esecuzione delle opere di ingegneria naturalistica;
b. evitare/mitigare eventuali impatti sulle componenti biotiche non evidenziati in fase progettuale;
c. predisporre, al termine dei lavori, una relazione tecnica che documenti, mediante un confronto con la situazione ex–ante (includendo anche un report fotografico), gli interventi;
8) dovranno essere concordate con il dipartimento ARPAS territorialmente competente le modalità di controllo e monitoraggio delle componenti ambientali;
9) dovrà essere inviato al Servizio SAVI e agli Enti di controllo copia, su supporto informatico, del progetto definitivo adeguato alle prescrizioni sopra elencate.
Tutto ciò premesso, l'Assessore della Difesa dell'Ambiente, constatato che il Direttore Generale ha espresso il parere favorevole di legittimità, propone alla Giunta regionale di far propria la proposta del Servizio SAVI.
La Giunta regionale, condividendo quanto proposto e rappresentato dall'Assessore della Difesa dell'Ambiente
Delibera
- di non sottoporre all’ulteriore procedura di VIA il progetto “Lavori di sistemazione Rio Foddeddu – Tortolì” in comune di Tortolì (OG), proposto dal Comune di Tortolì, a condizione che siano rispettate, e recepite nel progetto da sottoporre ad autorizzazione, le prescrizioni descritte in premessa, sull’osservanza delle quali dovranno vigilare, per quanto di competenza, il comune di Tortolì, il Servizio del Genio Civile di Nuoro, il Servizio Tutela Paesaggistica per le province di Nuoro e dell’Ogliastra, il Servizio territoriale dell'ispettorato ripartimentale del C.F.V.A. di Lanusei e l'ARPAS;
- di stabilire che, fermo restando l’obbligo di acquisire gli altri eventuali pareri e autorizzazioni previsti dalle norme vigenti, i lavori relativi all’intervento in oggetto, la cui data di inizio dovrà essere comunicata al Servizio SAVI e agli Enti di controllo, dovranno essere realizzati entro cinque anni dalla pubblicazione della presente deliberazione, salvo proroga concessa su istanza motivata del proponente, pena l’attivazione di una nuova procedura di screening.
Il Servizio SAVI provvederà alla comunicazione della presente deliberazione ai soggetti interessati al procedimento, a tutte le Amministrazioni competenti, e alla pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione Autonoma della Sardegna (Buras).
Letto, confermato e sottoscritto
Il Vicepresidente
De Francisci
Il Direttore Generale
Massidda