L'Assessore
L'Assessore della Difesa dell'Ambiente riferisce che il Consorzio di Bonifica del Cixerri (CBC) ha presentato in data 3 ottobre 2012, e regolarizzato il 26.10.2013, l’istanza di verifica di assoggettabilità a Valutazione d’Impatto Ambientale, per l’intervento denominato “Revisione del progetto preliminare per interventi di protezione idraulica nel Comune di Villamassargia – Rio Arridori (1°Lotto)”, ascrivibile alla categoria di opere di cui all’Allegato B1 della Delib.G.R. n. 34/33 del 7.8.2012, Punto 7 lett. m) – Opere di regolazione del corso dei fiumi e dei torrenti, canalizzazione e interventi di bonifica ed altri simili destinati ad incidere sul regime delle acque, compresi quelli di estrazione di materiali litoidi dal demanio fluviale e lacuale.
L’intervento, che, come dichiarato nella documentazione agli atti, ha un costo di € 1.460.000, è finalizzato a ridurre il rischio idraulico di un tratto del rio Arridori individuato nel PAI come tronco critico, classificato ad alto rischio R4.
Con la realizzazione del 1° lotto si intende salvaguardare il tratto più a ridosso dell’abitato di Villamassargia, per un’estensione di circa 860 metri, mediante le seguenti opere:
- dalla confluenza con il Rio Cixerri per circa 80 metri verso monte: scavo di sbancamento per allargamento della sezione del canale, con larghezza alla base di circa 7 metri e altezza di circa 2 metri, e creazione di argini con l’utilizzo di terre rinforzate. Allo scopo di limitare il fenomeno dell’erosione ai piedi dell’argine è prevista la realizzazione di gabbioni in rete metallica a doppia torsione con l'inserimento e posa in opera di talee di essenze arbustive autoctone;
- dal tratto precedente per circa 290 metri verso monte: risagomatura del fondo in sezione rettangolare di larghezza 7,00 metri e altezza 2,50 metri, da realizzare con muri prefabbricati, costituiti da pannelli in calcestruzzo larghi 1,25 metri, da rivestire con pietra naturale;
- dal tratto precedente per circa 490 metri verso monte: risagomatura della sezione in terra; demolizione e ricostruzione di una passerella pedonale in legno; demolizione dei ponti n. 2 e n. 3 e loro ricostruzione con struttura ad arco a due cerniere, realizzata mediante affiancamento e solidarizzazione in opera di coppie di strutture prefabbricate.
Il tempo previsto per la realizzazione degli interventi è di 300 giorni.
Il Servizio Tutela Paesaggistica per le province di Cagliari e Carbonia e Iglesias, con nota prot. n. 71606/TP/CA-CI del 19.12.2002, ha comunicato che l’area dell’intervento ricade in ambito vincolato per effetto dell’art. 142 lett. c) del D.Lgs. n. 42/2004 e dell’art. 17 comma 3 lett. h) delle NTA del PPR e che ai fini della valutazione della compatibilità paesaggistica dovrà essere redatta la relazione paesaggistica conformemente al DPCM 12.12.2005; in riferimento al progetto, lo stesso Servizio evidenzia inoltre che “si dovrebbe valutare la possibilità di attuare i principi dell’ingegneria naturalistica anche nel tratto “dal ponte n. 1 per circa 290 metri verso monte (sez. 88)” dove, invece, per la risagomatura del fondo, si prevede una sezione rettangolare rivestita in calcestruzzo realizzata con muri prefabbricati. La scelta di utilizzare tre tecniche differenti all’interno dello stesso intervento non viene, inoltre spiegata e giustificata in alcun modo”.
In data 25.2.2013, presso l’Assessorato della Difesa dell’Ambiente, si è tenuto un incontro tecnico tra il proponente, il Servizio Tutela Paesaggistica per le province di Cagliari e Carbonia-Iglesias e il Servizio Sostenibilità Ambientale, Valutazione Impatti e sistemi informativi ambientali (SAVI), nel corso del quale il proponente ha chiarito le motivazioni delle scelte progettuali adottate, in riferimento alle citate criticità evidenziate dal Servizio Tutela Paesaggistica. Quest’ultimo inoltre, nel corso dell’incontro, ha richiesto fotosimulazioni del tratto in calcestruzzo col rivestimento in pietrame, e ha rappresentato l’opportunità, al fine di mitigare l’impatto visivo, di realizzare in legno i parapetti dei ponti da ricostruire.
In data 27 marzo 2013, il CBC ha trasmesso la documentazione comprendente le motivazioni delle scelte progettuali e quanto richiesto dal Servizio Tutela Paesaggistica che, con la nota prot. n. 21197/TP/CA-CI del 24.4.2013, ha comunicato che “le integrazioni documentali sono da ritenersi coerenti con quanto richiesto da questo ufficio, con la seguente prescrizione: dovrà essere previsto un rivestimento in legno per le barriere di protezione laterale del ponte sulla SP 86 al fine di mitigarne l’impatto visivo”.
L’Assessore continua riferendo che il Servizio SAVI, a conclusione dell’istruttoria, preso atto delle comunicazioni del Servizio Tutela Paesaggistica, considerato che la documentazione depositata risulta sufficiente per consentire la comprensione delle caratteristiche e delle dimensioni del progetto, della tipologia delle opere previste e del contesto territoriale e ambientale di riferimento, nonché dei principali effetti che possono aversi sull'ambiente, propone di non sottoporre alla procedura di VIA l’intervento in oggetto, a condizione che siano attuate le misure di mitigazione previste nello Studio Preliminare Ambientale e che siano rispettate le prescrizioni di seguito riportate, le quali dovranno essere recepite nel progetto da sottoporre a autorizzazione:
1) in riferimento al progetto:
a. in merito alla prescrizione individuata dal Servizio Tutela Paesaggistica “dovrà essere previsto un rivestimento in legno per le barriere di protezione laterale del ponte sulla SP. 86 al fine di mitigarne l’impatto visivo”, il Consorzio di Bonifica dovrà raccordarsi preventivamente con il citato Servizio;
b. per garantire il drenaggio della falda, e prevenire dissesti alla struttura stessa, lungo tutto lo sviluppo del tratto in calcestruzzo, dovranno essere inseriti dispositivi drenanti opportunamente dimensionati;
c. le strutture in calcestruzzo presenti dovranno essere opportunamente connesse agli interventi adiacenti lungo le sponde, al fine di impedire l’innescarsi di processi erosivi al loro contatto;
2) durante le fasi di cantiere:
a. dovrà essere garantito il regolare deflusso delle acque e il normale apporto idrico verso i tratti più a valle; tutti i lavori dovranno essere eseguiti con modalità e precauzioni che limitino il trasporto di materiali solidi e l’intorbidamento delle acque;
b. lungo tutto il tratto oggetto d’intervento si dovrà procedere all’allontanamento, classificazione e smaltimento, ai sensi della parte IV del D.Lgs. n. 152/2006, e s.m.i., dei rifiuti presenti;
c. per l'accesso ai siti di intervento, dovrà essere utilizzata la viabilità esistente, evitando l'apertura di nuove piste;
d. le aree di cantiere, se esterne al centro abitato, dovranno essere approntate in zone che non prevedano il taglio e/o l’eliminazione di vegetazione di pregio, contenendo al minimo indispensabile gli spazi operativi; alla conclusione dei lavori dette aree e le eventuali piste temporanee dovranno essere immediatamente liberate da qualunque accumulo di materiale e ne dovrà essere ripristinata l’originaria funzionalità pedologica e agronomica e il precedente assetto vegetazionale;
e. dovrà essere attuata ogni precauzione atta a garantire la massima tutela di suolo, sottosuolo, acque superficiali e sotterranee evitando la dispersione di sostanze inquinanti; in particolare, il lavaggio e la manutenzione periodica dei mezzi d’opera, se eseguita in cantiere, dovrà avvenire in aree appositamente attrezzate;
f. su tutte le aree soggette ai lavori e al transito di mezzi meccanici, il terreno vegetale dovrà essere preventivamente asportato e stoccato separatamente dagli altri materiali, al fine del suo riutilizzo nelle fasi di ripristino, per la realizzazione dei rinverdimenti dei gabbioni e delle terre rinforzate;
g. le attività di demolizione previste, la posa in opera e la realizzazione delle strutture in calcestruzzo, dovranno prevedere e adottare le migliori tecniche disponibili al fine di impedire la dispersione nel suolo, nelle acque e nel canale di fanghi di lavorazione, di materiali e reflui cementizi ed eventuali altri additivi o inquinanti;
3) al fine di mitigare gli impatti sulle componenti atmosfera, suolo, vegetazione e paesaggio:
a. dovrà essere limitata la velocità dei mezzi sulle strade non pavimentate;
b. i mezzi di trasporto di materiale polverulento dovranno essere muniti di idonei teloni di copertura;
c. dovranno essere impiegate macchine operatrici a norma, garantendone la continua manutenzione;
d. allo scopo di minimizzare la produzione di rifiuti e favorire il riutilizzo dei materiali, dovrà essere garantito il massimo recupero dei materiali scavati, in coerenza con gli obblighi di legge (D.M. 161/2012), valutando la possibilità di prevedere aree di deposito dei volumi in esubero, da utilizzare per la realizzazione dei lotti successivi, ovvero come materiale di riempimento nel recupero morfologico di aree di cava, nel territorio dello stesso comune;
e. gli interventi sulla vegetazione spontanea, dovranno essere di tipo selettivo, escludendo l’abbattimento di esemplari arborei e arborescenti ed eliminando preferenzialmente gli esemplari di specie esotiche eventualmente presenti;
f. per il rivestimento in pietra del fondo in calcestruzzo dovrà essere garantito l’impiego di litotipi coerenti con quelli presenti nel contesto locale;
4) il rinverdimento delle gabbionate dovrà essere ottenuto con l’inserimento, in corso d’opera, di talee di specie arbustive autoctone passanti attraverso il gabbione e radicanti nel terreno a tergo;
5) tutto il materiale vegetale di propagazione dovrà provenire da ecotipi locali;
6) per tutta la durata degli interventi, la Direzione Lavori dovrà avvalersi del supporto di un esperto in discipline naturalistiche, con competenze specialistiche in botanica e ecologia, al fine di:
a. collaborare alla corretta esecuzione delle opere di ingegneria naturalistica;
b. evitare/mitigare eventuali impatti sulle componenti biotiche non evidenziati in fase progettuale;
c. predisporre, al termine dei lavori, una relazione tecnica, corredata di documentazione fotografica, che documenti gli interventi mediante un confronto con la situazione ex–ante;
7) dovranno essere concordate con il dipartimento ARPAS territorialmente competente le modalità di controllo e monitoraggio delle componenti ambientali;
8) dovrà essere inviato al Servizio SAVI e agli Enti di controllo copia, su supporto informatico, del progetto esecutivo adeguato alle prescrizioni sopra elencate.
Tutto ciò premesso, l'Assessore della Difesa dell'Ambiente, constatato che il Direttore generale ha espresso il parere favorevole di legittimità, propone alla Giunta regionale di far propria la proposta del Servizio SAVI.
La Giunta regionale, condividendo quanto proposto e rappresentato dall'Assessore della Difesa dell'Ambiente
Delibera
- di non sottoporre all’ulteriore procedura di VIA l’intervento denominato “Revisione del progetto preliminare per interventi di protezione idraulica nel Comune di Villamassargia – Rio Arridori (1° Lotto)”, presentato dal Consorzio di Bonifica del Cixerri, a condizione che siano rispettate e recepite nel progetto da sottoporre ad autorizzazione le prescrizioni descritte in premessa, sul rispetto delle quali dovranno vigilare, per quanto di competenza, il Comune di Villamassargia, il Servizio Tutela Paesaggistica per le province di Cagliari e di Carbonia-Iglesias, il Servizio del Genio Civile di Cagliari, il Servizio territoriale dell'ispettorato ripartimentale del CFVA di Iglesias e l'ARPAS;
- di stabilire che, fermo restando l’obbligo di acquisire gli altri eventuali pareri e autorizzazioni previsti dalle norme vigenti, i lavori relativi all’intervento in oggetto, la cui data di inizio dovrà essere comunicata al Servizio SAVI e agli Enti di controllo, dovranno essere realizzati entro cinque anni dalla pubblicazione della presente deliberazione, salvo proroga concessa su istanza motivata del proponente, pena l’attivazione di una nuova procedura di screening.
Il Servizio SAVI provvederà alla comunicazione della presente deliberazione ai soggetti interessati al procedimento, a tutte le Amministrazioni competenti, anche in materia di controllo ambientale, e alla pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione Autonoma della Sardegna (Buras).
Letto, confermato e sottoscritto
Il Presidente
Cappellacci
Il Direttore Generale
Massidda